Un documentario di Matthias Schmidt che racconta la storia tragica di Sharon Tate, attrice dalla bellezza moderna e anticonvenzionale, moglie del regista Roman Polanski, che nell’agosto del 1969 è stata uccisa atrocemente a soli 26 anni mentre era all’ottavo mese di gravidanza dai seguaci della setta satanica di Charles Manson. Attraverso interviste ad amici e parenti e brani di film in cui la Tate ha recitato, il ritratto intimo di un’icona degli anni ’60, la cui violenta morte non solo ha sconvolto Hollywood ma anche concluso bruscamente gli spensierati "anni Sessanta".